L’incidente alla centrale nucleare di Fukushima

By | 7 Agosto 2012

13-14 settembre 2012
Varese

F002[1]L’incidente avvenuto alla centrale nucleare di FUKUSHIMA l’11 Marzo 2011, a differenza degli incidenti di Three Mile Island e di Chernobyl, ha scatenato un acceso dibattito sull’accettabilità pubblica dell’energia nucleare, anche in Paesi che sono stati storicamente fra i maggiori promotori di questa tecnologia.

Le ansie generate dai rilasci di radioattività nell’ambiente e dalla presenza di contaminazione negli alimenti, così come l’esito dell’incidente stesso, che sembrò -per diverse settimane- non dovesse risolversi mai positivamente, hanno messo in discussione, a livello planetario, l’accettazione pubblica dell’energia nucleare, oscurando le enormi conseguenze umane e sociali del terremoto e dello tsunami.

La popolazione, e non solo quella giapponese, si è interrogata sui rischi delle dosi da radiazioni ionizzanti, indirizzando alla comunità scientifica la propria preoccupazione sui pericoli reali, e pretendendo da questa risposte chiare e comprensibili, anche in merito alle conseguenze sulle future generazioni, visto soprattutto in termini di impatto radiologico sui bambini esposti.

La complessità del nostro sistema attuale di Radioprotezione, unitamente alle argomentazioni scientifiche non banali che lo sottengono, ha reso assai difficile, se non talvolta impossibile, la trasmissione equilibrata ed univoca alla popolazione dell’entità del rischio radiologico.

Il paradigma stesso della Radioprotezione è stato messo in discussione, da questo incidente, per l’apparente incapacità di trasmettere alla popolazione un messaggio chiaro sul rischio delle radiazioni.

Ma qual è stata l’entità del rilascio di radiazioni dalla centrale nucleare di FUKUSHIMA? quale è stata l’estensione della contaminazione terrestre e marina? che impatto sulla popolazione hanno avuto le restrizioni alimentari? quali sono le dosi ricevute dagli Operatori della centrale e dalla popolazione circostante? quali le conseguenze sanitarie osservate ed ipotizzabili? e quali sono le lezioni principali che la comunità internazionale di Radioprotezione ha tratto da questo evento, per aiutare a sviluppare una percezione del rischio sempre più vicina alle legittime aspettative della popolazione?

L’obbiettivo di questo Convegno, organizzato congiuntamente dall’Associazione Italiana di Radioprotezione (AIRP), l’Associazione Italiana di Fisica Medica (AIFM), l’Associazione Italiana di Radioprotezione Medica (AIRM) e l’Associazione Nazionale Professionale Esperti Qualificati nella sorveglianza fisica di Radioprotezione (ANPEQ), è di trattare gli aspetti radioprotezionistici dell’incidente, indicando anche i possibili futuri sviluppi del sistema della Radioprotezione, necessari anche nei Paesi che non utilizzano l’energia nucleare.

L’evento si compone di due parti: una serata publica ad ingresso libero (il 13 settembre), a cui converranno gli esperti delle Associazioni di Radioprotezione; ed una giornata di Convegno specialistico (14 settembre), il cui accesso è a pagamento.

Category: